Curriculum
Mario
Vespasiani nasce
nel 1978 vive e lavora nelle Marche e nei luoghi che meglio si
prestano a sviluppare i suoi progetti. E' uno dei talenti dell'arte
italiana, con una ricerca che lo sta portando ad innovare il concetto
di pittura nelle varie modalità espressive come nello studio delle
luminosità del colore. Le sue opere adottano un linguaggio simbolico
e si rivolgono ad un più vasto itinerario dell'anima, incentrandosi
sul profondo mistero della creazione e sulla trasmissione dei moti
dello spirito. Nel 2008 a dieci anni dalla prima personale realizza
la mostra che avvia il progetto denominato “La
quarta dimensione”
attraverso il quale propone un dialogo con alcuni grandi maestri
dell'arte italiana a lui particolarmente vicini in un determinato
momento della ricerca. Il primo avvenne nel 2008 con Mario
Schifano
mettendo in risalto il colore e il gesto pittorico che
contraddistingue il procedere istintivo dei due autori, per
l'approccio grintoso, per la carica vitale e mai prevedibile della
pittura. Nel 2010 presso la Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di
Ascoli Piceno le sue opere si affiancarono all'astrattismo lirico di
Osvaldo
Licini, in
questo momento le tele di Vespasiani sempre meno figurative
forniscono una panoramica del tratto pittorico che raggiunge
soluzioni stilistiche più evanescenti ed essenziali.
Sulla
linea colorista, che scende lungo l'Adriatico, nel 2012 presenta il
dialogo in tre sedi con i capolavori di Lorenzo
Lotto,
il quale oltre ad essere uno dei più autorevoli interpreti è anche
colui che ha saputo rivoluzionare i codici del ritratto e la mostra
ha focalizzato l'attenzione sull'interpretazione psicologica e
formale del volto, dalle espressioni comuni alle tensioni umane più
profonde. Nel 2015 il gallerista Pio Monti presenta la mostra La
quarta dimensione nella fotografia di Mario Giacomelli e Mario
Vespasiani
dove per la prima volta le sue immagini fotografiche si specchiano
nei riflessi comuni e nello sguardo appassionato di Giacomelli, uno
dei fotografi più incisivi del '900. Con la mostra Gemine Muse
espone giovanissimo ai Musei Capitolini di Roma, a 27 anni vince il
primo Premio Pagine Bianche d'Autore, nel 2011 viene invitato al
Padiglione Italia della 45° Biennale di Venezia, figura nel libro
Fragili eroi di Roberto Gramiccia dedicato ai più interessanti
artisti
italiani del futurismo ad oggi e sul Dizionario dell'Arte Italiana
edito da Giancarlo Politi.
Tra
i primissimi artisti italiani ad espandere l'impronta pittorica dai
nuovi materiali alle tecnologie, viene inviato nel 2012
dall'Accademia di Belle Belle Arti di Macerata a tenere una
conferenza dal titolo: L'essenza
e il dono. Arte, relazione e condivisione, dalla tela all'iPad e
nello
stesso anno con le opere realizzate mediante l'iPad ed applicate su
alluminio, su invito di Lorenzo Canova partecipa al Premio Termoli.
Per tutto il 2014
si è dedicato al progetto Mara as Muse sottolineando, in piena
controtendenza, il ruolo di una Musa quale figura ispiratrice
dell'atto creativo e delle sue molteplici forme espressive. Nel
2015 realizza delle opere in pura seta intitolate Storie
di viaggiatori, territori e bandiere che
espone come fossero vessilli di un'arte che torna ed essere simbolo e
immagine di un'identità ben precisa e che va oltre le classiche
modalità espositive per mostrarsi con una performance nella
Pinacoteca civica di Ascoli Piceno ed un happening sulla cima della
Torre dei Gualtieri di San Benedetto del Tronto. Nel
mese di maggio esce Planet Aurum il suo primo libro interamente
dedicato agli scritti e nello stesso anno la città di Fermo lo
invita a dipingere il Palio dell'Assunta dedicandogli
contemporaneamente una personale. La città di Santa Vittoria in
Matenano gli riserva una grande mostra che raccoglie per la prima
volta le opere dagli esordi ad oggi ed una importante pubblicazione
generale.
Dal
1998 sono trenta le mostre personali documentate con volumi prodotti
in serie limitata, arricchiti da testi critici, interviste e da
testimonianze trasversali. Contemporaneamente alla pittura, ha
frequentato un workshop di fotografia con Ferdinando Scianna e di
cinema con Lech Majewski. Del suo lavoro se ne sono occupati oltre
agli storici e ai critici d'arte, anche filosofi, scrittori,
antropologi e teologi.