Nei momenti di trapasso epocale molte forme storiche e culturali periscono mentre altre nuove emergono. Il problema attuale è che sembrano dominare esclusivamente le voci di ciò che sta morendo ed anche l'arte pare accettare l'insensatezza del mondo fatto da consumatori voraci quanto insoddisfatti. Dobbiamo perciò elaborare una cultura della trasformazione, superando l'atteggiamento di contrapposizione con l'altro, per poter riconoscere meglio ciò che è morto e ciò che del passato è da ritenere trascurabile. La cultura del nascente dovrà mettere insieme la denuncia con l'annuncio, la critica e la proposizione ed essere fondata essenzialmente sulla testimonianza personale.